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Elimina la sovrapproduzione con il metodo Kanban

Dal punto di vista teorico, abbiamo visto che la Lean Production ruota intorno al concetto di Kaizen. Dal punto di vista pratico, invece, è il Kanban il metodo sul quale fare affidamento e che permette l'applicazione dei principi del metodo Toyota in modo concreto.

Il Kanban non è solo una tecnica, ma una vera e propria prospettiva, rovesciata rispetto a quella tradizionalmente applicata. Abbiamo già parlato di questo metodo, esponendo un esempio pratico molto interessante, che puoi rileggere cliccando qui. 

Oggi cerchiamo di capire nello specifico perchè il metodo Kanban è così efficace nel processo produttivo, rispetto alla produzione in lotti.

Se la produzione in lotti prevede processi di lavorazione che scorrono dalle materie prime al prodotto finito  il Kanban permette di organizzare la produzione sulla base delle eccessive necessità, per un processo che ha origine dal cliente e che condiziona a ritroso l'intera catena di produzione.

In questo modo puoi evitare la sovrapproduzione e la necessità di stoccare grandi quantità di scorte, risparmiando risorse ed energie. Vediamo più in dettaglio come funziona.

Kanban, il cliente diventa traino della produzione

Il termine Kanban, derivante dal giapponese, è composto dalle parole "Kan", ovvero "visuale", e "Ban", che significa "segnale". Il Kanban è proprio questo: il metodo messo a punto da Taiichi Ohno prende il nome dal cartellino sul quale sono riportate tutte le informazioni relative al prodotto in fase di lavorazione.

Il sistema del Kanban, infatti, si basa su delle schede che accompagnano i flussi produttivi: un po' come dei biglietti da visita, contenenti tutte le informazioni utili a ottimizzare la lavorazione step dopo step. L'insieme delle schede di prodotto è in grado di segnalare le necessità produttive specifiche in ogni momento, rendendo possibile la produzione o la fornitura di materiali soltanto quando necessario e nelle quantità necessarie.

Ma cosa o chi ci permette di stabilire quali sono le quantità necessarie? La risposta è semplice: sono i clienti, i quali si trasformano nel traino dell'intera produzione, per un sistema che non è più, come nella produzione comunemente organizzata, "Push", ma "Pull", ovvero tirato, appunto, dalla domanda finale.

Applicazione del metodo Kanban: un esempio pratico

Prova a pensare alla fornitura di uno specifico componente presente nel tuo processo. Ad ogni stock di quel componente puoi applicare una scheda di prodotto che identifichi provenienza, destinazione e quantità degli elementi che lo compongono.

Una volta che lo stock è terminato, il Kanban ad esso relativo potrà essere utilizzato per inviare un nuovo ordine di fornitura: in questo modo, in ogni fase del processo produttivo potrai avere a disposizione soltanto le quantità di componenti effettivamente necessarie.

Questo ci riporta al concetto del Supermarket, già spiegato nell'articolo precedente: il metodo Kanban può essere considerato pari al rifornimento sugli scaffali dei supermercati.

In questo modo puoi gestire facilmente sia i Kanban di produzione, che autorizzano la produzione controllata dei componenti, sia i Kanban di trasporto, per trasferire i componenti e i materiali verso un dato processo produttivo.

In conclusione...

Il metodo Kanban mira a trasformare la produzione in un flusso continuo, in grado di autoalimentarsi: se l'intero ciclo produttivo è ben organizzato, non eliminerai soltanto la sovrapproduzione e lo spreco materiale, ma anche quello di energie e di potenzialità umane.

Se il flusso produttivo scorre in modo organico e senza intoppi, potrai concentrare le tue energie nell'ottimizzazione dei vari processi, dedicandoti alla pratica del Kaizen, ovvero del miglioramento continuo, per rendere sempre più efficace la produzione e coinvolgendo in questo processo anche tutti i tuoi collaboratori.

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